La Lito Latta

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La nascita di questo sistema di stampa lo si deve al movimento ideologico del Futurismo che vede la luce all’ l’inizio del Novecento .Di notevole fase evolutiva per tutto il mondo dell’arte e della cultura, era stimolato da numerosi fattori determinanti: le guerre, la trasformazione sociale dei popoli, i grandi cambiamenti politici e le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione, come il telegrafo senza fili, la radioaeroplani e le prime cineprese; tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, “avvicinando” fra loro i continenti.

Vincenzo Nosenzo, nato a Savona nel 1887 e morto a Loano nel 1977, ebbe una fama internazionale per aver stampato nel suo stabilimento industriale denominato “Lito-Latta” a Zinola i due famosi e sempre più rari “libri di latta”, precisamente quello di Filippo Tommaso Marinetti “Parole in libertà futuriste – tattili – termiche – olfattive” (1932) e quello di Tullio d’Albisola “L’Anguria lirica” (1934)

La sigla “Lito-Latta” l’aveva escogitata proprio Nosenzo, industriale di Savona, produttore di scatole metalliche per conserve alimentari stampate in litografia (utilizzando torchi con pietre litografiche come matrici) tale mescolanza di competenze e ambienti rende ancor più affascinante la ricerca futurista.

Libri di latta, dunque, che entusiasmano i futuristi, oggetti luccicanti come le carrozzerie delle automobili o come le ali degli aerei che sono i loro miti. Dalla normale lavorazione della latta per contenitori alimentari si è passati alla sua sperimentazione in campi completamente diversi: carte da vista, calendari, manifesti, libri di latta”.

Tale innovazione trovò pronto Vincenzo Nosenzo che senza badare a spese seguì le idee innovative di Tullio d’Albisola, di Farfa (anello di congiunzione tra il gruppo futurista torinese fondato da Fillia, Mino Rosso, Pippo Oriani, Nicolaj Diulgheroff e Savona), di Acquaviva, di Prampolini, senza contare i contatti diretti con Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del futurismo, che tante volte visitò la fabbrica sita nel quartiere a ponente di Savona, denominato Zinola: “ I futuristi fecero visita alla stabilimento davvero famoso nel mondo per la dotazione di macchinari all’avanguardia tecnologica, di un ufficio progetti e designer molto attivo e creativo, dove venne stampato il Manifesto Futuristico della Lito- Latta, il 22 novembre 1931.

Oggi questo sistema di stampa non è altro che una variante della stampa offset e verniciatura su acciaio Litolatta.

Al posto del foglio di carta si utilizzano fogli d’ acciaio che vengono trattati con macchine e impianti di grandi dimensioni,(generalmente delle 120 x160) il foglio di litolatta in banda stagnata viene caricato sul mettifoglio delle offset per stampare solo in bianca, creando così le tipiche immagini che siamo soliti vedere sulle lattine delle bevande e degli alimentari. Ovviamente vengono usati inchiostri ad essicazione rapida che asciugano per evaporazione e generalmente si stampa solo il lato bianca, mente in volta viene applicato un silicone alimentare atossico per rendere poi la lattina conforme al prodotto alimentare consumabile.

Le macchine sono le stesse usate per la stampa offset tradizionale ,(KBA ha creato la METAL PRINT, una linea di macchine dedicate a questo settore) cambiano solo gli spessori tra il cilindro stampa e i caucciù, questi ultimi vengono sostituiti ad ogni cambio lavoro poiché la pressione che subiscono è maggiore rispetto a quelli utilizzati per la stampa di carte e cartoncini.

Ufficio Commerciale

Sergio Bacchelli

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