La richiesta sempre maggiore di qualità da parte dei consumatori e i progressi realizzati dai Paesi emergenti, specie quelli dell’Estremo Oriente, in termini di quantità e diversificazione delle tipologie dei prodotti, hanno indotto le imprese e le autorità governative occidentali, europee in particolare, a considerare con rinnovata attenzione il miglioramento qualitativo della produzione, quale mezzo per mantenere elevata la competitività del proprio sistema economico.
La consapevolezza delle conseguenze che i processi produttivi di massa hanno sull’uomo, sulla società e sull’ambiente naturale è molto cresciuta. Il concetto di qualità, inteso originariamente come misura di caratteristiche oggettive strettamente correlate al godimento immediato di un bene o servizio oggetto di compravendita, si è nel tempo esteso fino a includere altri aspetti quali la compatibilità ambientale dei processi produttivi; il rispetto di principi etici (responsabilità sociale di impresa); la salute e sicurezza dei lavoratori addetti alla produzione; la disponibilità di informazioni circa l’origine delle materie prime e le fasi intermedie di lavorazione (rintracciabilità di filiera); la buona gestione del sistema informativo dell’azienda produttrice (sicurezza delle informazioni); l’impatto, sull’ambiente, derivante dall’uso del prodotto (per es., l’efficienza energetica, il livello culturale più elevato dei consumatori e la progressiva liberalizzazione di ambiti economici precedentemente operanti in condizioni di monopolio o di oligopolio, hanno favorito l’estensione della richiesta di qualità ad attività, soprattutto servizi, rispetto alle quali gli utenti non si dispongono più con fiducia passiva (per es., sanità, istruzione, assistenza sociale) o con rassegnazione per l’impossibilità di influire sul livello qualitativo delle prestazioni rese (per es., servizi finanziari, di telecomunicazioni). In questi nuovi ambiti si è ampiamente diffusa l’applicazione dei modelli di sistemi gestionali finalizzati alla qualità già standardizzati a livello industriale; tra essi, il più rilevante è senz’altro quello codificato nelle norme ISO 9000 la cui ultima revisione è stata appositamente studiata per consentirne l’applicazione a ogni tipologia di attività, il rilascio di sostanze dannose per l’atmosfera, la compatibilità elettromagnetica).
In quest’ottica, già da diversi anni, moltissime aziende grafiche hanno recepito l‘importanza di certificare in maniera chiara la qualità del proprio operato, sia in termini di organizzazione produttiva sia in termini ambientali.
Tra le certificazioni più diffuse ci sono le certificazioni ISO.
La ISO 9001 è la normativa di riferimento per chi vuole sottoporre a controllo qualità il proprio processo produttivo in modo ciclico, partendo dalla definizione dei requisiti espressi e non dai clienti , arrivando fino al monitoraggio di tutto il percorso/processo produttivo.
Il cliente e la sua soddisfazione sono al centro della ISO 9001; ogni attività, applicazione e monitoraggio delle attività/processi è infatti volta a determinare il massimo soddisfacimento dell’utilizzatore finale. Le fasi di applicazione della norma partono dalla definizione delle procedure e registrazioni per ogni singolo processo o macro processo identificato all’interno dell’organizzazione aziendale.
La ISO 14001 che non attesta una particolare prestazione ambientale, né tanto meno dimostra un particolarmente basso impatto, ma piuttosto dimostra che l’azienda certificata ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali delle proprie attività, e ne ricerchi sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e soprattutto sostenibile. Utile sottolineare ancora che la ISO 14001 non è una certificazione di prodotto.
La FSC creata nell’ottobre 1993, il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione non governativae no-profit che include tra i suoi quasi 900 membri internazionali gruppi ambientalisti (es.Greenpeace, WWF e Legambiente) e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno e la carta, gruppi della grande distribuzione organizzata (es.Ikea e Castorama) ricercatori e tecnici, che operano insieme allo scopo di promuovere in tutto il mondo una gestione responsabile delle foreste.
La certificazione rilasciata da questo ente è sicuramente la più diffusa nel mondo della stampa perché molte cartiere vendono carte certificate FSC e quindi già in fase di acquisto la materia prima arriva già certificata all’origine , inoltre molti clienti chiedono in preventivazione che il loro prodotto sia realizzato e marcato FSC.
Un discorso a parte, ma forse il più importante di tutti, va riservato alla produzione di tutti quegli stampati che vanno a contatto con gli alimenti, dove non esiste una certificazione vera e propria ma una legislazione alquanto rigida in materia di salute.
I Materiali e Oggetti destinati ad entrare in Contatto con Alimenti (MOCA), fra essi la grande famiglia del Food Packaging, giocano un ruolo molto importante nella sicurezza alimentare.
Sono MOCA gli imballaggi alimentari in qualunque materiale, gli avvolgenti per alimenti, i prodotti monouso per alimenti.
Da questo principio generale deriva una complessa legislazione che riguarda i requisiti di sicurezza generale dei manufatti classificati MOCA e quelli relativi al sistema di buone pratiche, imposto per la loro produzione; ne deriva poi anche un sistema di controlli pubblici basato sull’obbligo di notifica all’Autorità sanitaria Competente di tutte le componenti che svolgano, produzione, trasformazione o distribuzione di MOCA.
Grafiche MDM
Ufficio Commerciale