LA STAMPA UV LED

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Negli ultimi anni tutti i principali costruttori di macchine da stampa, i produttori di inchiostri e fornitori di lampade UV hanno presentato soluzioni e spinto fortemente questa tecnologia che offre indubbi vantaggi economici, produttivi e ambientali

UV LED: i vantaggi

L’impiego dell’UV nella stampa offre diversi vantaggi rispetto alle tecnologie tradizionali che si possono riassumere in pochi punti, tra cui quelli più evidenti riguardano l’incremento della produttività grazie all’istantaneo processo di essiccazione che minimizza i rischi di controstampa e rende pressoché immediato l’accesso alle fasi successive di lavorazione, nessuna emissione di solvente, la capacità di gestire in macchina un’ampia gamma di supporti anche di ridotte grammature, miglior ancoraggio dell’inchiostro e maggiore resistenza del film di inchiostro, recupero di spazio prima dedicato ad alloggiare lo stampato in fase di asciugatura. Stampare usando tecnologia UV implica l’utilizzo di inchiostri contenenti particolari fotoiniziatori reattivi alle lunghezze d’onda emesse da lampade idonee allo scopo.

Ad oggi le tipologie di lampade UV possono essere raggruppate in 3 classi: High Pressure Mercury UV, Metal halide type UV(H-UV) e UV-LED. Le lampade della prima categoria sono tuttora molto diffuse, la tecnologia è consolidata, ma alcuni effetti collaterali derivanti dal loro impiego (sviluppo calore, generazione di ozono, smaltimento come rifiuto speciale, consumi energetici importanti) hanno favorito la nascita di proposte alternative tra cui l’UV-LED che presenta notevoli vantaggi.

UV LED: gli svantaggi
Ma accanto agli evidenti benefici offerti dall’UV LED restano aperte alcune questioni di fondamentale importanza. Primo fra tutti il costo della materia prima poiché, per lavorare con le lampade a basso consumo energetico gli inchiostri devono contenere particolari fotoiniziatori reattivi alle lunghezze d’onda delle radiazioni utilizzate. Questi inchiostri sono sensibili e devono essere utilizzati con accortezza in stretta sinergia con lampade specifiche per evitare che il processo di polimerizzazione si inneschi in maniera incontrollata.

Va, inoltre, considerato che oggi la scelta di fotoiniziatori è ancora limitata e costosa. La gestione della distanza tra la lampada e la superficie di stampa deve essere controllata e costante durante il processo poiché impatta sulla qualità della polimerizzazione e sull’ottimale sfruttamento dell’emissione. I fotoiniziatori polimerizzati alle lunghezze d’onda 385-395 nn hanno la tendenza a ingiallire; l’utilizzo di lunghezze d’onda inferiori (365nm) riduce questo effetto di ingiallimento, ma la potenza di uscita delle lampade è molto più bassa riducendo così la velocità di polimerizzazione.
Certamente il futuro dell’UV LED è più che promettente grazie anche alla massiccia diffusione che ha avuto in vari ambiti tra cui cui la stampa inkjet di grande formato, nel settore del legno (verniciatura, protezione) e dell’elettronica che spinge la ricerca verso soluzioni non solo più economiche, ma adatte a innumerevoli tipologie di prodotto.

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