Le Arti Grafiche

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Se sono realmente arti, le “arti grafiche” continueranno a essere importanti per l’economia italiana.
Il settore della stampa tipografica continuerà a essere importante nel tessuto economico italiano, nonostante Le difficoltà sostenute a causa della pandemia.

Per molti, l’invenzione dell’iPhone è stata altrettanto importante quanto l’invenzione da parte di Gutenberg della stampa, in termini di qualità e progresso dell’umanità. Forse è un’esagerazione, ma in linea di principio direi che è un concetto corretto. Vero è però che le “arti grafiche a dispetto dell’evoluzione delle tecnologie, continuano a recitare un ruolo importante nel tessuto economico italiano, nonostante le evidenti difficoltà che il 2020 sta riservando un po’ a tutti.
Secondo i dati del Centro studi Federazione Carta e Grafica, nel 2018 il fatturato della filiera è stato di 31,4 miliardi (+1,4% rispetto al 2017), pari all’1,8% del Pil. Ma il settore soffre, specialmente nella grafica e stampa, in contrazione dal 2004 con una perdita produttiva complessiva del 48%. Nonostante ciò, in questo ramo vi sono realtà solide da un punto di vista finanziario distribuite su tutto il territorio nazionale.

Il fatturato dell’intera filiera di arti grafiche, carta e stampa supera i 30 miliardi di euro e conta per l’1,8% del pil del paese.

Lavorare duro, ogni giorno, per 10-12 ore, con passione e (molto spesso) tramandare ai propri figli il proprio retaggio. Come fosse impresso nel DNA assieme a delle regole etiche inflessibili, come essere precisi con fornitori e dipendenti, spesso rinunciando a margini di profitto pur di assicurare qualità e professionalità. Chi sta ammortizzando questo terribile cazzotto che si è rivelato il lockdown lo ha fatto perché culturalmente abituato a fare sempre il passo secondo la gamba ma non rinunciando mai a innovare e a un pizzico (qb) di intuizione e genialità che caratterizzano gli imprenditori e gli artigiani italiani. Del resto il lavoro sodo e l’essere sempre presenti in azienda, adeguandosi alle esigenze del cliente, da buoni frutti, soprattutto in periodi aridi come questo.

E il futuro cosa ci riserverà?
Chi dimostrerà rapidità di adattamento ai cambiamenti, uno scrupoloso e costante lavoro sul contenimento dei costi e sul consolidamento degli utili e sarà riuscito negli anni precedenti a costruirsi un bacino di clienti fedeli e affidabili potrà guardare al futuro con ottimismo e con la consapevolezza che verranno tempi migliori che premieranno la qualità e la professionalità a scapito di chi si improvvisa o di chi, pur di vincere una commessa, lavora sotto costo e abbassa gli standard qualitativi.

Cosa ci salverà?
Continuare, con coraggio a coniugare con raffinatezza ed efficacia la tradizione e l’innovazione, due parole che insieme con «intuizione», non dovranno mai mancare nel lessico di un’azienda che come obbiettivo avrà quello di realizzare “arti grafiche”.

Non basta avere grandi qualità: bisogna saperle amministrare.
(François de la Rochefoucauld)

Giovanni Scafoglio

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