È vero, non si dovrebbe mai giudicare un libro dalla copertina. Tuttavia, nel marketing, la copertina conta eccome: il packaging, infatti, è di importanza strategica sia per promuovere il proprio brand sia per rendere un prodotto vincente ancor prima che l’acquirente possa letteralmente “metterci le mani sopra”. L’arte del packaging si è evoluta al punto da diventare uno degli elementi più importanti per il successo del lancio (o del rilancio) di un brand o di un prodotto legato ad esso. Soprattutto se riesce a esprimere con efficacia: personalità e ideali, tanto da divenire esso stesso un mezzo pubblicitario in pratica un cavallo di troia chiamato packaging.
Ma cos’è il packaging è perché lo abbiamo definito un cavallo di troia?
Il significato di packaging può sembrare banale: la parola, letteralmente, vuol dire imballaggio. Un termine certo poco evocativo, ma che rende perfettamente l’idea delle sue funzioni essenziali, ovvero ricoprire e proteggere il prodotto. Certo, se poi a realizzarlo è la Apple allora vediamo che l’imballaggio diviene arte. Per fare un esempio pratico, nel caso di una crema faranno parte del packaging il contenitore che la contiene, il tappo, la scatola che la contiene, gli eventuali sigilli, le istruzioni d’uso e le etichette.
Ciò che però bisogna tenere presente è che nel corso degli anni e di pari passo con l’avanzamento degli studi in ambito di strategie di comunicazione integrate, il packaging ha assunto altre funzioni.
Si tratta di quelle espressive, comunicative e promozionali, che lo hanno elevato da semplice “contenitore” a vero e proprio mezzo di comunicazione e torniamo ad Apple. Confezioni e presentazione fanno sì che un prodotto abbia un carattere distintivo, che spicchi tra altri prodotti uguali o simili.
Packaging e marketing
È qui che scatta la connessione tra packaging e marketing. L’imballaggio vede trasformare il suo obiettivo primario: lo scopo non è più limitarsi a “coprire” il prodotto, ma anche e soprattutto attirare il consumatore. Creare un vero e proprio engage, spiccando e colpendo con un messaggio chiaro e ben calibrato. E per colpire nel segno e fare sì che il packaging aiuti a mettere in atto strategie di marketing vincenti, bisogna tenere a mente dei punti cardine:
- Chi è il cliente in target;
- Come rendere l’imballaggio accattivante per il cliente in target;
- Come renderlo funzionale senza comprometterne l’estetica;
- Come renderlo a prova di manomissione, ma facile da aprire.
Ognuno di questi punti cardine del buon packaging, richiede studi approfonditi. Nell’ottica dell’affermazione della propria brand identity, ogni marchio deve infatti evitare a tutti i costi il packaging generico, che presentandosi in maniera anonima crea un effetto respingente.
Ci si muove tra scelte di materiali, di forma, di misura che devono essere selezionate mantenendo l’equilibrio tra scopo e costo. Si fanno calcoli specifici sui momenti in cui l’utente dovrà interagire con l’imballaggio e persino su dove eventualmente andrà riposta.
Il ruolo del packaging ecosostenibile
Il mondo è cambiato, lo sappiamo bene, cosi come stanno cambiando i consumatori, sempre più attenti all’ecosostenibilità e all’ambiente. In quest’ottica diviene sempre più strategico il packaging ecosostenibile, ossia quel tipo di imballaggio che a lungo termine non crea un forte impatto ambientale, o che aiuta in qualche modo a ridurlo.
Da anni Grafiche MDM mette al servizio dei propri clienti la propria esperienza maturata sul campo di scelte etiche legate a un packaging rispettoso dell’ambiente e del futuro delle future generazioni, sviluppando prodotti green e plastic free. Spesso la parola “ecosostenibilità” è guardata con sospetto a causa di costi potenzialmente più alti rispetto a prodotti più inquinanti.
La nostra esperienza ci porta ad affermare che non sempre è cosi e che spesso una soluzione ecologica e rispettosa può anche far risparmiare budget alle aziende e… …seminare un futuro migliore per i nostri figli.